Scopri i 3 demoni che stanno rendendo la vita impossibile ai costruttori di auto e i 2 antidoti dal nome complicato che ti obbligheranno a noleggiarla molto prima di quanto tu possa immaginare

Ciao e ben ritrovato!!

 

Uno dei più grandi personaggi della storia italiana del secolo scorso è Gabriele D’Annunzio, che ha avuto una notevole influenza su molteplici aspetti e tematiche che vanno oltre la letteratura, per cui è conosciuto dai più.

 

Fu determinante a livello politico durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, da cui uno dei suoi soprannomi fu il Poeta Soldato, soprattutto per il destino dell’Istria, proprio nelle zone da cui sto scrivendo (sono in Croazia, vicino a Fiume dove il “Vate” manovrò l’annessione della stessa all’Italia).

 

D’Annunzio entrò a Fiume con una Fiat Tipo 4 (oggi conservata al Vittoriale degli Italiani), l’equivalente del cavallo bianco degli imperatori, solo traslato ai tempi che furono.

 

Negli anni successivi la passione per quei bolidi a motore sbocciò in maniera totale, maniacale, ne divenne il primo testimonial, si indebitò per acquistarne diverse sportive e lussuose (Fiat, Alfa Romeo, Lancia, per ultima la Isotta Fraschini qui sotto, su cui sfrecciò 2 giorni prima di morire nel 1938), oltre a portarla nel mondo letterario e nella cultura popolare.

 

 

Non tutti sono a conoscenza che il poeta, tra i vari contributi alla lingua italiana, ebbe il merito di definire il genere femminile dell’automobile, su esplicita richiesta di un certo senatore, tal Giovanni Agnelli:

 

“L’automobile è femminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità di una seduttrice; ha inoltre una virtù ignota alle donne: la perfetta obbedienza. Ma, per contro, delle donne ha la disinvolta levità nel superare ogni scabrezza”

 

100 anni fa ed oltre, quando era un’invenzione recente (che avrebbe cambiato la cultura mondiale), quei bolidi erano per pochi, avevano un fascino irresistibile e quello che ora sembrano tecnologie preistoriche, all’epoca erano un’innovazione sensazionale. Nessuno avrebbe immaginato una diffusione a livello mondiale di un numero così spropositato di veicoli, nel giro di pochi decenni.

 

Oggi l’automobile classica (senza parlare di super-cars), è invece, di fatto, una “commodity”, un normale strumento di lavoro o un necessario mezzo per gli spostamenti quotidiani, che ha un impatto notevolissimo su diversi aspetti della vita di ognuno di noi, e dello spazio che ci circonda.

 

Per molti l’automobile è anche un nemico dell’ambiente.

 

Sebbene possa essere discutibile parlare solo dell’inquinamento causato dalle auto (andiamo a vedere quanto inquinamento produce una crociera, il riscaldamento centralizzato o un razzo?) questo è un argomento cruciale, sempre più, per l’opinione pubblica: per l’ambiente che ci circonda e i suoi  mutamenti indotti, per quello che noi respiriamo tutti i giorni, per i costruttori che devono produrre veicoli sempre più all’avanguardia e rispettosi di rigidi parametri imposti dall’alto.

 

Facciamo quindi un pò di chiarezza di quello che succederà a brevissimo nella transizione che avverrà dal prossimo mese di settembre 2018, a livello di normative per le emissioni di CO2, ossidi di azoto e particolato, per le automobili a gasolio e benzina, in Italia ed Europa.

 

E capiamo perchè sta portando e porterà a dei ritardi di produzione importanti, a cui non siamo abituati.

 

Piccola parentesi iniziale, dovuta per i più inesperti: i motori diesel sono più efficienti e producono meno anidride carbonica di quelli a benzina, ma per le differenze tecniche dei motori e dei carburanti (nel diesel la miscela prende fuoco per compressione) producono più particolato e ossidi di azoto (NOx), che sono dei demoni per l’ambiente e per la nostra salute.

 

Le 3 “Forze del Male” da sconfiggere o, quantomeno, da limitare hanno questi nomi e queste caratteristiche:

 

  • CO2 – l’anidride carbonica non è un inquinante perchè presente in natura ma è un clima alterante, cioè spezza gli equilibri con gli effetti che possiamo vedere costantemente sul clima modificato.
  • NOx – gli ossidi di azoto sono inquinanti ed irritanti per il corpo umano, specialmente per le vie respiratorie. In presenza di idrocarburi incombusti (tipica situazione dei centri città super-trafficati), generano lo smog fotochimico, cioè inquinamento dal classico colore giallino-arancione-marroncino, derivato da componenti chimiche catalizzate dalla luce solare ad almeno 18°C. E’ pericoloso anche per animali e piante, oltre ad essere fortemente degradante per i materiali.
  • PARTICOLATO – sono le particelle solide e liquide prodotte dagli scarichi, di diametro variabile: le PM10 (diametro inferiore al centesimo di millimetro) possono arrivare fino alla laringe di chi li respira, le PM2,5 (diametro un quarto delle precedenti) fino ai polmoni, con gli evidenti problemi di salute che ne derivano

 

I motori del recenti passato avevano la dicitura Euro4, Euro5, Euro6: tutti avevano diminuito progressivamente l’emissione del particolato nell’ambiente, i filtri furono via via migliorati ma le emissioni di ossidi di azoto non scendevano e c’erano forti discrepanze tra i test di laboratorio (chiamato NEDC, NEW EUROPEAN DRIVING CYCLE) e la realtà di tutti i giorni su strada (da cui il famoso caso del diesel-gate di cui si è tanto parlato).

 

Chiamare “nuovo” il ciclo di omologazione NEDC, oggi fa ridere, essendo quanto di più primitivo ci possa essere (ideato negli anni 80, puramente su base teorica) e finalmente è stato sostituito da esami severi e più attendibili.

 

Per l’adattamento e la transizione produttiva ai nuovi protocolli, recentemente sono cambiati i test di riferimento, basati su un doppio esame su strada, dagli acronimi complicati WLTP e RDE, che stanno per WORLDWIDE HARMONISED TEST PROCEDURE e REAL DRIVING EMISSIONS (e non solo teorico in laboratorio come il NEDC).

 

 

Queste procedure sono i 2 nuovi antidoti contro i 3 demoni tanto temuti!!

 

 

 

Tutte le case costruttrici oggi dichiarano di guardare all’ambiente e alle imposizioni della comunità, che sono, come detto, molto stringenti (nella terza e quarta modifica del livello 6, la lettera “C” e “D”, nel percorso che doveva portare all’Euro 7).

 

Oggi le auto commercializzate sono Euro 6 C (tutte le auto omologate da settembre 2017 e poi quelle vendute da settembre 2018 rispettano gli stessi limiti di emissioni della Euro 6 A ed Euro 6 B60 mg/km per benzina e 80 mg/km per i diesel).

 

Cosa cambierà nell’immediato futuro, quindi?

 

  • con Euro 6D TEMP la tolleranza tra la misura in laboratorio e quella in condizioni reali è del 110%
  • con Euro 6D la tolleranza scenderà al 50%

 

Se con Euro 6 il limite di NOX è di 60/80 milligrammi per chilometro rispettivamente per benzina e diesel, Euro 6D TEMP con il nuovo ciclo consente uno scarto del 110% nella fase di transizione, portando i limiti a 126 e 168 mg/km.

 

Nel 2020/2021 entrerà in vigore Euro 6D e lo scarto sarà quindi del 50%: i dati sono quindi 90 mg al chilometro per benzina e 120 mg al chilometro per diesel.

 

Il termine tecnico per scarto o tolleranza è “fattore di conformità“: un fattore di 1 significa che il limite di NOX Euro 6 per un’auto diesel (80 mg/km) è esattamente rispecchiato dal test RDE.

 

Attenzione però che quando si parla di normative ci sono due date da tenere in mente: la prima per i produttori e riguarda l’omologazione, la seconda per il mercato e riguarda la commercializzazione:

 

  • Euro6C sarà obbligatorio su tutte le nuove auto vendute da settembre 2018, ma omologate da settembre scorso
  • Euro6D TEMP sarà obbligatorio su tutte le nuove auto vendute da settembre 2019, ma per le omologazioni l’obbligo scatta l’anno prima
  • Euro6D sarà invece obbligatorio in omologazione a gennaio 2020 e in immatricolazione a gennaio 2021

 

 

La differenza tra Euro6D TEMP e Euro6D, come detto sta nella tolleranza: se per il primo è del 110% tra i test in laboratorio con WLTC e i test su strada con RDE, con Euro6D definitivo lo scarto massimo sarà del 50%.

 

 

Perché è importante avere oggi un’auto che segue già Euro 6D TEMP?

 

E’ molto semplice: da settembre 2018 tutte le nuove auto vendute dovranno rispettare la normativa Euro6C, fatta con i vecchi cicli, uguale alla 6A e 6B in termini di emissioni per i diesel ma più spietata per i benzina, cosa che ha quindi costretto a mettere i filtri anti-particolato anche per queste motorizzazioni.

 

Avere oggi un’auto che anticipa normative sulle emissioni di più di un anno significa che chi la compra può stare molto più tranquillo riguardo divieti e restrizioni alla circolazione.

 

E questo che sia col noleggio a lungo termine o in acquisto.

 

Peccato che con la formula dell’acquisto (o del leasing, o del finanziamento) ti dovrai preoccupare della svalutazione galoppante (e galoppa sempre più) del tuo “ferro”, che varrà sempre meno e che potrebbe risultare obsoleto nel giro di pochissimo, se le normative e le tecnologie dovessero cambiare ulteriormente.

 

Come è probabile avvenga.

 

Acquisendo invece un’auto a noleggio, oltre a fare la scelta che ti elimina buona parte delle incertezze, dei costi variabili e, in determinate condizioni, ti avvicina alla certezza di costi, non perderai mai il sonno su quanto il tuo nuovo bolide perda di valore, una volta avvitate le targhe e messo su strada.

 

E questo, a prescindere da Euro 6C, 6D-Temp, 6D, etc etc…

 

Una volta pattuito il canone, col noleggio a lungo termine, non ci pensi più a tutte queste noiosaggini tecniche.

 

 

 

Va da sè che i protocolli vanno ancora perfezionati, vanno regolamentate le linee guida relative a quando cambiare marcia, all’utilizzo di aria condizionata o altri sistemi che incidono nei consumi.

 

Questa incombenza sta comunque mandando in crisi da diversi mesi le case costruttrici e gli enti che seguono le omologazioni, soprattutto in Germania, patria dei grandi produttori tedeschi dalle gamme di modelli infinite.

 

Volkswagen e Porsche sono state costrette addirittura a bloccare la produzione per concentrare gli sforzi sui nuovi test di omologazione. Test che tengono conto delle parecchie varianti di uno stesso modello (sostanzialmente gli abbinamenti motore/trasmissione) e che si sono rivelati molto lunghi come procedure: per fare un esempio, per la T-Roc sono servite 6 settimane al banco, più un tempo non quantificato per i test su strada.

 

Ed a causa delle numerose varianti in gamma, si stima che Volkswagen dovrà affrontare oltre 200 omologazioni.

 

Ma anche in BMW sono in crisi per lo stesso motivo, Mercedes non se la passa molto meglio mentre Opel invece è riuscita a prendersi per tempo, forse grazie anche allo zampino della nuova capogruppo PSA.

 

FCA ha annunciato l’arrivo di motorizzazioni EURO 6d-Temp su diversi modelli: Stelvio, Giulia, Tipo, Renegade e 500X.

 

Il problema è che non si conoscono ancora quali siano le tempistiche reali di produzione e di produzione di alcuni motori come il 1.3 Multi-Air.

 

Qual è il problema quindi, per gli utenti, in particolar modo di chi approccia la prima volta o usa già il noleggio a lungo termine?

 

E’ semplice: considerando che i tempi del noleggio sono già normalmente molto più dilatati rispetto ad un’acquisto normale (se vuoi qualche dettaglio specifico ti rimando a questo mio articolo https://differentservice.it/perche-la-catena-di-montaggio-del-noleggio-a-lungo-termine-richiede-almeno-20-giorni-anche-se-lauto-e-gia-in-concessionaria-e-non-stai-piu-nella-pelle-per-guidarla-2/), queste lungaggini fanno oscillare le consegne di alcuni marchi tra le calende greche e il biblico.

 

Considerando quanto è importante avere l’auto nei tempi giusti, anche solo per

 

  • evitare di dover pagare l’assicurazione del vecchio mezzo in proprietà per altri 6/12 mesi
  • evitare di dover allungare il contratto di un altro noleggiatore, che rende l’utilizzatore meno felice e il fleet manager inquieto
  • evitare di andare in vacanza o in settimana bianca con l’auto vecchia, per far schiumare di invidia i tuoi amici o compaesani

 

è necessario quindi muoversi ben per tempo, nel momento in cui si voglia procedere con la valutazione e la stipula di un contratto di noleggio.

 

Se la vuoi customizzare su misura, sulla tua personalità e sulle tue esigenze, io ti consiglio spassionatamente di considerare, a seconda dei modelli, almeno 5-6 mesi anche per le utilitarie e 8-9 mesi per l’alto di gamma.

 

Così avremo, ragionevolmente, ma senza certezza assoluta, le tempistiche adeguate per gestire tutta la filiera che ti porterà a guidare l’auto che desideri.

 

L’alternativa è quella di prendere un’auto già in stock o in arrivo programmato, con la controindicazione di non poter scegliere nessun optionals, nè colore, nè finiture, niente… neanche il benchè minimo dettaglio, l’auto è già così!!!

 

Però l’avrai per tempo e spesso anche con una cifra mensile IMPERDIBILE, se assieme troveremo la “PROMO” giusta e non ci facciamo scappare le disponibilità dei vari stock che i noleggiatori, ciclicamente, ci mettono a disposizione.

 

Riassumendo:

 

Da settembre 2017, la procedura WLTP sarà obbligatoria per le nuove immatricolazioni. Tuttavia, il legislatore specifica che i valori misurati tramite WLTP verranno inizialmente comunicati riportandoli ai valori NEDC.

 

A questo scopo, la Commissione Europea ha predisposto una tabella di correlazione, che sarà vincolante al fine di esaminare in eguale misura tutti i costruttori di veicoli. Questa fase ha lo scopo di semplificare la transizione La sua durata dipenderà dalle rispettive legislazioni nazionali e varierà quindi da un mercato all’altro.

 

Il passaggio definitivo alla normativa Euro 6D nel 2020 dovrà avvenire attraverso la normativa Euro 6D TEMP, che da settembre 2017 affianca al ciclo di omologazione i test reali su strada RDE (Real Driving Emissions).

 

L’Euro 6D TEMP sarà obbligatoria solo da settembre 2019. E’ la parola chiave, TEMP, che troverete su tutti i libretti di circolazione. Ma visto che tra i test in laboratorio e quelli in strada c’è uno scostamento molto importante, questa prima fase della Euro6 D TEMP ammette una tolleranza del 110% tra quanto misurato in laboratorio con il WLTP e quanto misurato nei testi in strada RDE.

 

La fase finale che porterà alla normativa Euro 6 D “full”, non stravolgerà le carte in tavola sui limiti di emissione che saranno in vigore da gennaio 2020 per le auto omologate e da gennaio 2021 per tutte le auto vendute. Ma il limite di tolleranza tra le emissioni delle auto misurate in laboratorio (WLTP) e quelle nei test reali (RDE) su strada scenderà al 50%.

 

Quindi se con la Euro 6D TEMP, un’auto in condizioni reali RDE emette 126 mg/km di NOx (se a benzina) o 168 mg/km di NOx (se diesel) è nei limiti, con la Euro 6D piena si scenderà a 90 mg/km per motori benzina e 120 mg/km per i diesel misurati nei test reali.

 

 

 

 

Ancora troppo rispetto a quanto avrebbero già dovuto emettere le auto dall’introduzione della normativa Euro 6 A nel 2014 e per questo motivo si moltiplicano gli annunci dei Costruttori che affermano di poter anticipare le normative Euro 6D (Temp) poiché quando avverrà con la normativa Euro 6D “piena”, sarà un miracolo tecnologico tutto da svelare

 

A partire da settembre 2018, tutti i produttori saranno obbligati a sottoporre alla procedura WLTP tutti i veicoli venduti in Europa, così come entro il mese di dicembre 2020, tutti i paesi che adottano la normativa europea per i veicoli, dovranno indicare e comunicare i valori WLTP per tutti i veicoli.

 

Tutte queste procedure fanno sì che le tempistiche sono ancora più allungate e quindi se vogliamo considerare il noleggio come soluzione per la tua futura auto (e fai bene a considerarlo, oggi più di 1 AUTO SU 4 E’ A NOLEGGIO, e se è l’unico trend di gran lunga positivo nel mondo dell’automotive, ci sono tanti motivi), fai bene a prenderti almeno 6 mesetti per fare l’ordine, se la vuoi personalizzare come più ti piace.

 

 

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Ok, ora dovrebbe esserti un pò meno nebulosa, questa situazione complessa, sempre in divenire.

 

Io e il mio staff ( Staff ) siamo a tua disposizione per darti chiarimenti su ogni aspetto del noleggio e per convincerti che potrebbe essere una buona idea anche solo provare 1 auto del tuo parco con questa formula.

 

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